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Il mio lavoro per me è materia viva. - dice Francesco - È lavoro di famiglia. Si vede che lo amo e lo vivo. Quando ero piccolo venivo qui, e mi ricordo ancora la fabbrica di allora. Lo stabile era il solito ma era molto più grande, infatti mi perdevo quasi sempre. C'erano grandi macchinari che avevano congegni, ruote e cinghie. Io rimanevo impressionato e incantato a guardarli. Mio padre voleva che facessi l'università quindi ho frequentato per qualche anno la facoltà di ingegneria, ma ho lasciato gli studi dopo poco tempo perchè ho capito che quella non era la mia strada. Se avessi potuto avrei studiato architettura...
Quando lavoro in un certo senso faccio anche l'architetto. Ho disegnato porte e altre parti della casa ai miei clienti, per creare l'arredamento giusto con le mie piastrelle. Il mio è un lavoro tremendo che va amato. Ci si sporca con i colori, il cemento, e tutti i materiali che vanno lavorati: è come lavorare con la terra. Non mi sembra adatto ai giovani, loro cercano altre cose. Pare che piaccia a mia figlia Benedetta. Da piccolo volevo fare questo lavoro, l'ho sempre voluto fare e non l'ho fatto di ripiego. Mi ha insegnato mio padre dalla fabbrica. Mi piacciono molto i colori e mi è sempre piaciuto crearli, ci sono portato da sempre. Se vedo un colore e mi viene chiesto di riprodurlo lo faccio con passione...
Quando si parla di lavorazione artigianale ci si riferisce ad una produzione di poco materiale e personalizzabile ad personam a completo piacimento del cliente. Non è detto che sia fatto tutto a mano, infatti alcuni artigiani fanno lavorare i macchinari, ma producono sempre poco materiale per volta. Di solito un artigiano utilizza solo materie prime naturali e non chimiche. L'industria produce invece una grande quantità di merce e utilizza materiali chimici e artificiali come le resine e tecniche industriali come l'unione della graniglia nel gres...
Intervista a Francesco Tessieri, titolare della ditta A.Tessieri & C., a cura di Elisa Perelli e Maurizio Iachella